Quando museo chiama, collezionista risponde. A Palazzo Mocenigo oltre 200 porta profumo da una raccolta privata
In questi ultimi anni capita spesso che oggetti raccolti dai collezionisti trovino spazio in ambito museale pubblico, protagonisti di mostre a tema che rendono orgogliosi i proprietari ed offrono a tutti l’opportunità di avvicinarsi a preziosità “nascoste” altrimenti impossibili da raggiungere e ammirare.
I piccoli flaconi d’epoca in mostra fino a marzo nella prestigiosa sede di Palazzo Mocenigo a Venezia, appartengono alla dottoressa Monica Magnani di Reggio Emilia che coltiva la passione dei porta profumo sin da ragazza.
La Collezione Magnani
Cominciata, come quasi sempre accade, dalla conservazione dei deliziosi campioncini regalati dalle profumerie alle clienti – mini bottiglie con profumo in tutto simili a quelle di normali dimensioni – la raccolta di Monica Magnani ha trovato nel tempo la sua definizione aulica grazie alla ricerca e all’acquisto di esemplari anche molto antichi – alcuni dei quali risalenti addirittura ai primi secoli dopo Cristo – che sono veri e propri contenitori creati ad hoc per essere portati con sé, in borsetta, attaccati alla cintura, o indossati come pendenti.
I flaconi porta profumo o essenze fanno parte di un genere ormai non semplice da reperire. Se infatti fino a un decennio fa in Italia era possibile trovare qualche bel pezzo anche nei mercatini antiquari domenicali, ad oggi l’offerta è limitata e il costo è lievitato. Esemplari degni di nota si possono trovare con più probabilità solo presso antiquari, aste di objet de vertu, oppure in Internet, offerti in vendita da qualche privato.
L’insieme della collezionista emiliana, composto da circa 850 pezzi di varia provenienza, è testimone non solo delle capacità artigiane dell’epoca in cui i flaconcini furono realizzati ma anche del gusto e della moda che, evolvendo nel tempo, si mostrano attraverso la foggia stessa di questi piccoli manufatti che non superano i 10 centimetri di altezza.
Le vicende storiche stesse sono talvolta rievocate da alcuni di essi. Troviamo, infatti, in collezione, piccoli contenitori realizzati in materiali particolari, come la bottiglietta in avorio di tricheco modellata e incisa sulla baleniera “Hero”, XIX secolo, frutto creativo di un marinaio durante le ore di riposo in mare, o anche il piccolo contenitore in metallo, originariamente un proiettile, forgiato da un soldato in guerra, anche lui, come tanti, improvvisato “artista di trincea”.
Questi, e molti altri straordinari esemplari in porcellana, argento, vetro, smalto…, rappresentano la passione di Monica Magnani, il cui primo acquisto è stato un piccolo oggetto d’argento proveniente da una nobile famiglia veneziana, rivelatosi in seguito una perfume jar tedesca del XVII secolo, un piccolo contenitore di una qualche essenza solida profumata alla quale si dava valore antisettico, ma che veniva anche annusata, alla bisogna, per coprire i cattivi odori.
Studi e ricerca sul campo hanno fruttato alla collezionista conoscenza sempre maggiore in merito ai flaconi di profumo, oggetti dalla storia antichissima, simbolo sin dalla romanità non solo di gusto e di bellezza ma anche di prestigio della persona in ambito sociale.
In Inghilterra, patria del collezionismo su ogni fronte, Monica Magnani ha comperato testi fondamentali al suo apprendimento, che hanno portato ad acquisti mirati ed all’inserimento in collezione di rari esemplari del XVII e XVIII secolo, souvenirs del Grand Tour, antiche boccette di Murano e Boemia, e una grande varietà di produzioni ottocentesche, fino ad arrivare a metà Novecento.
La mostra “I flaconi”
La raccolta di Monica Magnani non poteva trovare location migliore: il Museo di Palazzo Mocenigo.
Da quando nel 2013 è stata inaugurata la sezione dedicata alla Storia del profumo e delle essenze, il Palazzo veneziano è solito proporre collezioni che esaltano anche in tal senso la sua precipua destinazione legata allo studio del costume e della moda.
La mostra, curata da Chiara Squarcina e Monica Magnani, viene presenta tra l’Androne, la White Room e il piano nobile, attraverso un percorso diviso in 10 aree tematiche – Cronologia, Toys, Souvenir, Tecniche, Natura, Pegni d’amore, Contenitori, Chatelaine, Piccolissimi e Capolavori – per un totale di 225 flaconi.
Un’originale chiave di lettura fa emergere il significato intrinseco dei piccoli lavori artigiani “letti” non solo come oggetti d’uso ma come contenitori di stati d’animo e sentimenti.
Impreziosiscono la mostra, le vetrine in cui si possono ammirare rari commerciali d’epoca e libri antichi sul profumo e la cosmesi provenienti dalla Biblioteca della Bellezza di Cosmetica Italia – Milano, ex Unipro (Unione nazionale industrie di profumeria, cosmesi, saponi di toletta e affini).
In esposizione, anche il bozzetto originale di Gino Boccasile della pubblicità di Lauro Olivo di Vidal, gentilmente prestato da Mavive per l’occasione.
In occasione dell’evento è stato pubblicato un catalogo edito dalla Fondazione Musei Civici di Venezia.
In copertina: Insieme di antichi porta profumo. Collezione Monica Magnani. In primo piano da sinistra flaconi in: porcellana, Portogallo 1800 ca.; porcellana, Francia 1830; argento, Germania 1650; argento e porcellana, Germania 1930. In secondo piano: vetro di Murano, 1870; argento, Olanda 1650; porcella di Coalport, Inghilterra 1800; vetro cammeo, Inghilterra 1880
“I flaconi”. Collezione Magnani
Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume
Venezia, Santa Croce 1992. Vaporetto linea 1, fermata San Stae
Fino al 17 marzo 2019
Orario: 10-16; chiuso lunedì
Info. Museo di Palazzo Mocenigo